“Alzheimer – Storie a casaccio” in mostra alla Biblioteca Cassina Anna.


Clicca e leggi il testo critico della mostra.

 

Alzheimer – Storie a casaccio”, illustrate e raccontate da Vorticerosa. “Mi ricordo, o non mi ricordo… so che sono qui, vedo le mie mani e il mio viso, vedo che è sempre lo stesso. Sì, è proprio il mio viso.” Un Vortice, appunto, di parole e immagini, di ricordi a volte sbiaditi che rimandano l’eco di una vita vissuta tra le antiche pareti di casa.

Formato: 20×20 cm

48 pagine a colori

10 €

#SFATTICOSI’ #mostre collettive #ottobre #EXPO

Sfatti così

 L’apparato digerente diventa arte 

nell’anno di Expo!

 

Mentre tutta Milano parla di cibo… una singolare mostra collettiva di 12 creativi, tutti affermati artisti, fumettisti, fotografi e illustratori, racconta con ironia e provocazione l’apparato digerente inserendosi nei programmi di Fuori Expo.

SABATO 24 E DOMENICA 25 OTTOBRE 2015

INAUGURAZIONE sabato 24 ottobre ore 18.00 

SPAZIO 36

Viale Umbria, 36 – 20135 Milano
info: tel. 0236561472 – info@spazio36.com – www.spazio36.com
Orari: sabato dalle 9.00 alle 22.00 e domenica dalle 9.00 alle 18.00 – INGRESSO LIBERO

Curata da Fabiano Ambu, allestita presso lo Spazio 36 di Viale Umbria 36, sabato 24 e domenica 25 ottobre, la mostra SFATTI COSI’ è un’esposizione collettiva che unisce il mondo del fumetto, rappresentato da autori in carriera (Disney e Bonelli) dello Pseudostudio di Milano e l’arte nel segno del cibo analizzato seguendo una chiave di lettura decisamente originale e provocatoria: 12 opere di 12 artisti diversi raccontano l’apparato digerente del corpo umano immergendo il visitatore, trasformato in un microbo grazie a un adesivo speciale che gli viene applicato all’ingresso, in un avvincente viaggio all’interno del corpo umano. Come un microbo ingerito il visitatore entra dalla bocca per poi passare alla gola, all’esofago, al fegato, allo stomaco, alla cistifellea, al pancreas, al duodeno, all’intestino, al colon, al sigma, all’appendice, fino al retto, per poi essere espulsi… In mostra opere di Francesco Abrignani (Unico scarto rilevato – Il retto), Fabiano Ambu (Appendicite), Gianfranco Florio (C’è sta falla! – Cistifellea), Fabio Folla (Antropoaruspicinia – Fegato), Erika De Giglio (Storia di una vita – Sigma), Mauro Magni (Pane quotidiano – Gola), Alessandro Mazzetti (Rifiuto – Colon), Raffaele Riccioli (Digestione e cattiva digestione – Duodeno), Marina Scognamiglio (Ventre della Sanità – Intestino tenue), Chiara Tesser (Bevo, dunque sono – Pancreas), Luca Usai (On The Road – Esofago), Vorticerosa (Intolleranza – Stomaco).

 

Ecco dunque che il pubblico dovrà relazionarsi  e interagire in un percorso divertente all’interno del corpo umano, specificatamente l’apparato digerente, accompagnati da una piccolissima mascotte e dalla musica realizzate entrambe da Francesco Abrignani (disegnatore Disney). Ogni artista ha realizzato un’opera  legata ad  un organo che lo compone, esprimendo il proprio concetto di cibo per il corpo e per la mente.

 

Si parte dalla gola con l’opera “Pane quotidiano” di Mauro Magni , pittore affermato che ha recentemente realizzato “Marte–Gaza”, grande installazione pittorica nel centro storico di Viterbo ed ha esposto in Cina a Ningbo. Si prosegue con il grande ingorgo nell’esofago “ON THE ROAD” l’opera del disegnatore Disney Luca Usai e autore di Normal Man insieme al comico Lillo, più video art di Fabiano Ambu (autore Bonelli) e  Fabio Folla (insegnante di animazione digitale e computer game all’Accademia di Belle Arti di Brera). L’esposizione vuole essere un modo ludico e divertente  per ragionare sul nutrimento del corpo e dell’anima, un confronto sul significato di ogni organo come metafora della vita. 12  imponenti opere  di 1×2 metri che affascineranno, divertiranno in una location trasformata per l’occasione dalla fantasia del curatore per interpretare il grande corpo umano. Spazio 36  diretto da Daniel Patelli e Maria Prinzivalli che promuove sempre eventi legati all’arte.

Artisti Partecipanti in ordine alfabetico:

FRANCESCO ABRIGNANI / FABIANO AMBU / GIANFRANCO FLORIO/FABIO FOLLA / ERIKA DE GIGLIO / MAURO MAGNI / ALESSANDRO MAZZETTI/RAFFAELE RICCIOLI / MARINA SCOGNAMIGLIO / CHIARA TESSER / LUCA USAI / VORTICEROSA

 

 

INFO:

SPAZIO 36

Viale Umbria, 36 – 20135 Milano
info: tel. 0236561472 – info@spazio36.com – www.spazio36.com
Orari: sabato dalle 9.00 alle 22.00 e domenica dalle 9.00 alle 18.00 – INGRESSO LIBERO

#11/26settembre > Fertilizhead {mostra personale} #ringraziamo

Nella vita non bastano solo le persone che credono in te, ma  sono fondamentali quelle che ti danno le opportunità e voglio ringraziare Angelo Caruso che ha creduto nel mio lavoro e mi ha dato appunto  l’opportunità di esprimere il mio pensiero, la mia arte attraverso lo spazio espositivo da lui gestito: CityArt.

Lo ringrazio per la  semplicità, la genuinità, la sincerità e la professionalità  con cui  mi accompagnato  in questa esperienza, un tassello in più alla crescita della mia ricerca artistica. Ringrazio la caparbia Micaela Mander che cura 24 ore su 24 la mia arte, cercando di promuoverla ovunque, lei in questi anni ha seguito  e supportato la crescita del mio lavoro.

Grazie ai designers Franco Caselin per aver dato la luce con la sua lampada “Aurora-B”  e  Marco Rizzioli per aver dato il “Trono”  all’installazione  “Nel mio paese”.

Grazie a chi mi ha aiutato a dare voce al ” LA CONDIZIONE UMANA”.

Grazie allo scultore  Roberto Cambi, che mi ha aiutato a realizzare la  meravigliosa scultura ” La Dignità”.

Grazie a chi da casa sempre mi ha spronato a non mollare.

Ringrazio  infine voi, che siete venuti all’inaugurazione e  in anticipo  quelli che verranno fino al 26 settembre. Le vostre facce stupite, felici, giocose, emozionate  sono state l’anima di questa esposizione.

Grazie ancora.

 

#11/26settembre > Fertilizhead {mostra personale} #comunichiamo

City Art

presenta

Fertilizhead

mostra personale

di Vorticerosa

a cura di
Micaela Mander

L’esposizione vuole essere un invito a riaccendere il cervello, a riattivare la propria capacità di pensiero critico, per reagire alla crisi e ai malcostumi del nostro paese.

Opening venerdì 11 settembre ore 18,30
Fino al 26 settembre 2015
Aperto da merc. a sab. 15,30 – 19,00

City Art
Via Dolomiti 11, 20127 Milano

“La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti, è uno strumento di guerra, di offesa e di difesa, contro il nemico.” (Pablo Picasso)

Emozionante è poter seguire da vicino il percorso umano e creativo di ciascun artista, in questo caso di Vorticerosa in particolare: se l’avevamo lasciata meno di un anno fa, in occasione della personale presso il Museo Fermo Immagine, alle prese con La Dignità, il suo alter ego che lotta per tenere l’enorme testa dritta davanti al mondo, ora la ritroviamo presso City Art, un luogo che da sempre porta avanti operazioni di dialogo con lo spazio urbano e i suoi abitanti, impegnata in una ulteriore trasformazione. Se già nello scorso novembre Vorticerosa aveva dialogato e in parte interagito con il pubblico della sua precedente personale, qui il discorso prosegue, perché il pubblico diventi il vero protagonista della sua mostra, così come, del resto, è sempre stato al centro dei suoi pensieri e preoccupazioni.

Vorticerosa infatti non è un’artista che concepisce l’arte e il suo fare come qualcosa di estraneo al mondo; anzi, l’arte per lei è un messaggio, una denuncia, un urlo sbattuto in faccia a chi calpesta la dignità e la vita stessa dell’uomo. Inevitabile perciò la presenza in mostra di opere che scuotano la coscienza dei visitatori e di installazioni che chiedano al pubblico di diventare egli stesso opera d’arte. Forse non è una novità, forse l’idea della foto ricordo (ma che foto!) che ognuno di noi potrà portare con sé uscendo da City Art non è una trovata originale, ma la carica umana e soprattutto la coerenza – questa bellissima parola che non si usa più –  che caratterizza Vorticerosa è notevole, e rende l’operazione esplosiva.

Già dal titolo: l’intento è quello di rivitalizzare i cervelli delle persone, annebbiati da anni di televisione, di passiva accettazione di tutto ciò che ci è stato propinato da politici e faccendieri; il nostro cervello deve riaccendersi per far ripartire il paese e uscire da una crisi che, prima che economica, è etica, è annullamento di valori. L’immagine scelta per l’invito è allora particolarmente pregnante: dal cervello fertilizzato dal pensiero, o meglio da una rinnovata attitudine al pensiero critico, può nascere ancora una piantina verde, speranzosa.

Questa è una delle poche opere in mostra che ci vengono consegnate come tali, come quadro da parete – finito in sé e per sé; le altre sono opere da calpestare (“Bianca”: la purezza su cui si passa sopra senza quasi accorgersene), da strappare (“Chissenefrega”: abbiamo mai realizzato quanto possiamo essere brutti anche noi, attraverso un piccolo, apparentemente insignificante, pensiero di menefreghismo?), da bucare (“Prova a sognare”: distruggere i sogni degli altri, che sono creature fragili, è facile e veloce, se agli altri non prestiamo mai attenzione), fino a potersi trionfalmente far fotografare su un trono che però, a ben guardare, è circondato da immondizia, triste metafora dell’Italia di oggi (“Nel mio paese”).

Una mostra forte, per un pubblico altrettanto forte pronto a mettersi in gioco per una rinascita collettiva. Esattamente come Vorticerosa, l’artista che non si tira mai indietro.

Gli arredi sono stati realizzati da Marco Rizzioli e Franco Caselin: il primo, designer e allestitore noto a Milano, ha ideato la monumentale seduta, mentre il secondo, da anni attivo come light designer, ha reinterpretato per l’occasione una sua creazione, la lampada “Aurora B.”, che riecheggia il cervello del quadro che dà il titolo alla mostra.

Micaela Mander

Dall’11 al 26 settembre 2015

Inaugurazione 11 settembre 2015 h. 18.30

Spazio City Art

Via Dolomiti 11, 20127 Milano

Da mercoledì a sabato: 15.30 – 19,00 e su appuntamento

Info: +39 02 871 670 65 – +39 335 768 98 14

info@cityart.it – www.cityart.it;

www.vorticerosa.com

Simbolo n. 2 nella mostra “la Dignità”: POSTER VANDALIZZATI rivandalizzati

 

Premetto, il museo Fermo Immagine è sicurissimo e lo ringrazio per avermi ospitato, trovare luoghi che permettono la libertà di espressione è sempre un dono per la città.

 

Ecco l’articolo uscito sul Corriere della Sera

Le opere dei poster vandalizzati della dignità sono stati vandalizzati veramente da ignari avventori, che non hanno capito che erano delle opere esposte, e che gli interventi sopra erano dell’artista, quindi hanno rimpolpato il tutto dando sfogo alla parte più stupida e becera che è la rovina di questo paese. Bene, posso ben dire che il simbolo n. 2 è riuscito più che mai. La dignità è stata distrutta veramente, il significato della parola e è stato cannibalizzato dal suo significante (immagine e suono). Il film, la statua, le Life Invasion, la serie dei rialzati sono ancora intatti ad aspettarvi. Mi complimento e ringrazio chi ha lasciato questi segni, è riuscito a dare veramente il peggio di se, esprimendo perfettamente il concetto di questa mostra. Povera, piccola dignità…

Li avevo visti mentre stavo andando via…. li ho visti mentre uno ha poggiato il pennarello su uno… e sono morta, poi ho pensato: “e lasciamogliela vandalizzare, vediamo che combinano, in fondo il senso di quei poster mostra era la dignità brutalizzata dall’accettazione e dalla stupidità dell’uomo”… Pensavo che lasciassero un semplice segno come hanno fatto tutti gli altri nel poster con la penna, l’unico che poteva essere brutalizzato. Ho accettato che loro li distruggessero e hanno picchiato più della mia immaginazione. I miei poster comunque erano artefatti… adesso sono vandalizzati veramente, il senso del mio lavoro adesso è stato espresso e amplificato dal quei segni non voluti. Quando accettiamo delle situazioni sbagliate, tutto poi ci si ritorce contro in maniera esponenziale e senza nessuna pietà, ma non su un poster, nella vita vera.